Drone Ambientale Open Source made in Italy
Dopo il drone postino di Amazon, arriva una novità a favore dell’ambiente direttamente dall’Italia. Si tratta di un drone in grado di effettuare misurazioni ambientali per il controllo dell’inquinamento o per la misurazione dei livelli di radiazioni in posti a rischio. Andrea Zamuner Cervi e Noemi Salaris, gli ideatori e sviluppatori del progetto, affermano di voler realizzare un drone che sia completamente open source, e che quindi possa essere sviluppato autonomamente da privati, università o laboratori di ricerca, grazie agli schemi hardware pubblicati su internet da loro stessi. Il loro drone sarà sviluppato grazie alla piattaforma Arduino, altro made in Italy, famosa in tutto il mondo per la sua utilità e semplicità in ogni tipo di progetto fai-da-te. Arduino, proprio come il drone che intendono costruire, è open source e quindi la possibilità di sviluppo del drone in proprio sarà completa. Per riuscire a costruire il drone e per quindi metterlo a disposizione della comunità non solo italiana, ma mondiale, il team ha avviato una campagna di found raising, o raccolta fondi, tramite indiegogo.com, famoso sito nato appositamente per aiutare i progetti a raccogliere finanziamenti tramite donazioni online. Abbiamo voluto fare un’intervista a Noemi Salaris per capire meglio il loro progetto e chiarire alcuni dubbi che ci sorgono spontanei.
Ciao Noemi, in cosa consiste il vostro progetto?
Il nostro progetto consiste nella costruzione di due stazioni, una fissa e una mobile, in grado di effettuare misurazioni ambientali. Con misurazioni ambientali intendo misurare valori presenti nell’aria quali i gas che causano l’inquinamento atmosferico e misurazioni a riguardo della radioattività di un luogo. La stazione mobile sarà un drone UAV, ovvero un veicolo senza pilota, e potrà effettuare le misurazioni necessarie in volo sopra un dato luogo, una data città, etc. La base del nostro progetto è che sia open source, ovvero gli schemi per la sua realizzazione saranno a disposizione di chiunque sia interessato una volta completato.
Quale è il tuo ruolo nel progetto e come mai hai deciso di lavorarci?
Nel progetto EMS000X svolgo principalmente compiti comunicazione, elaborazione dati, ricerche, studio dei sistemi e tutte le attività di “contorno” alla parte tecnica, di cui si occupa Andrea, che ha molta più esperienza a riguardo. Quando Andrea mi ha parlato del progetto mi è sembrato così grande che mi sono chiesta “Come potrei aiutarlo io?” è inizialmente ho rifiutato. Ma più sapevo del progetto più mi entusiasmava l’idea di creare qualcosa utile per le persone e che potesse “fare il giro del mondo”. Allora, anche grazie al materiale passatomi da Andrea, ho cominciato a informarmi a riguardo dei droni. Credo davvero in questo progetto e personalmente penso che possa interessare molte persone appassionate di ecologia ed anche comuni o città, come Milano, che organizzano spesso iniziative appunto contro l’inquinamento. Sun tzu nell’Arte della Guerra diceva:” conoscere l’altro e se stessi – cento battaglie, senza rischi”. Con questo voglio dire che, se vogliamo davvero aiutare l’ambiente, è necessario innanzitutto informarsi contro cosa stiamo lottando. E penso che questo progetto possa farlo.
Inoltre credo fortemente in Andrea, il mio collega, che ammiro e rispetto. Penso che abbia davvero le capacità di far “volare” questo nostro progetto. Non penso che esisterebbe senza di lui.
Quali saranno le tecnologie principali impiegate per lo sviluppo?
Fulcro del nostro progetto è la piattaforma Arduino, una scheda elettronica open source famosa in tutto il mondo per la facilità di utilizzo nella creazione di progetti fai da te.
Inoltre il drone una volta in volo verrà pilotato da Ardupilot, un autopilota – Imu, basato anch’esso su Arduino, combinato con un comune radiocomando.
A chi è indirizzato il prodotto finale di questo progetto?
Il prodotto finale è indirizzato a università, laboratori di ricerca e a chiunque sia interessato alle misurazioni ambientali. Non ha lo scopo di sostituire le attrezzature militari o quelle dei governi. Semplicemente è per coloro che anche nel loro piccolo in proprio e con un budget ridotto, sono interessati a determinate misurazioni che non potrebbero effettuare altrimenti in autonomia.
Cosa vuoi dire alle persone che vorrebbero donare? In che modo possono farlo?
Non pensate che le donazioni anche piccole non aiutino. Per costruire questo progetto partiremo da un Arduino, una scheda grande circa 7 x 5,5 cm, fino ad arrivare alla costruzione di una stazione fissa e un drone. Le cose migliori nascono sempre da cose piccole. Quindi se vi sentite di donarci, non pensate che sia una cosa da poco. Per noi è davvero tanto! E ringrazieremo una ad una le persone che ci sosterranno!
Il link per effettuare la donazione è igg.me/at/projectems. Non solo potrete donare ma anche vedere la spiegazione nostro progetto e alcuni documenti correlati (presenti nella sezione updates).
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